Sulla censura di Facebook delle pagine che sostengono CrimethInc.com

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E la censura digitale che verrà

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Facebook ha chiuso diversi account che ritiene siano collegati a crimethinc.com e a itsgoingdown.org , tra gli altri progetti editoriali anarchici e antifascisti,1 ufficialmente con il pretesto che questi “sostengono la violenza.” Ciò non ha niente a che fare con il fermare la violenza e tutto con la soppressione dei movimenti sociali e degli editori che danno loro copertura mediatica.

Per mesi, Donald Trump ha richiesto questa repressione attraverso una serie di post sui social in cui anarchici e antifascisti sono accusati esplicitamente per l’ondata di proteste a livello nazionale accelerata dalla continua violenza della Polizia negli Stati Uniti. Una decina di anni fa, i rappresentanti di Facebook strombazzarono con orgoglio il proprio ruolo nella rivolta egiziana. Oggi, la sua decisione di bannare quegli editori che parlano delle attività dei movimenti sociali mostra che desidera svolgere un ruolo nel garantire che le uniche forme di attivismo che possono emergere siano quelle vantaggiose per le autorità attualmente al potere.

La definizione di violenza non è neutra. Per come la violenza è attualmente definita da Facebook, è legittimo che la Polizia uccida un migliaio di persone ogni anno mentre espelle, rapisce e imprigiona milioni di individui - è legittimo sganciare bombe sui civili, purché l’aggressore rappresenti un Governo ufficiale - ma è “Violenza” impedire a un suprematista bianco di aggredire una folla o rilanciare un candelotto di lacrimogeno fumante ai poliziotti che l’hanno sparato. Reprimere le voci di coloro che cercano di proteggere le propria comunità dalla violenza istituzionale e della supremazia bianca è una decisione intenzionale per normalizzare la violenza fintanto che coloro che la impiegano mantengano il potere istituzionale.

Fare di tutta un’erba un fascio, mettendo anarchici e antifascisti sullo stesso livello delle milizie di estrema destra che sostengono esplicitamente l’attuale amministrazione, è una mossa strategica per confondere le acque. Questa è la stessa operazione che William Barr ha compiuto con la creazione di una task force del Dipartimento di Giustizia incentrata su “estremisti antigovernativi” che prende di mira sia i fascisti dichiarati sia gli antifascisti. Nel caso del Dipartimento di Giustizia, ciò gli consente di prendere di mira attacchi di estrema destra e milizie al fine di richiedere risorse con cui reprimere chi è in prima linea per difendere le comunità da tali attacchi. Barr e altri membri dell’amministrazione Trump stanno tentando di fare la stessa cosa con gli attivisti di Black Lives Matter, associandoli ai neonazisti e ai nazionalisti bianchi come “estremisti di stampo razzista.”

Dopo che un fascista dichiarato uccise Heather Heyer durante la mobilitazione “Unite the Right” a Charlottesville, vi furono imponenti pressioni popolari per bannare fascisti e suprematisti bianchi dalle piattaforme dei social. Ora, invece, la pressione viene dai vertici della gerarchia, in un momento in cui i movimenti di protesta sono stati essenziali per creare un dialogo a livello nazionale sulla violenza di Stato e l’oppressione. Questo è un contrattacco da parte di chi è al potere contro i siti Web che pubblicarono i punti di vista di chi s’impegnò contro i fascisti di Charlottesville. Non è un caso che ciò avvenga dopo che Trump ha mobilitato le forze federali a Portland, Oregon, scatenando settimane di conflitto di strada, e solo pochi giorni dopo che i portavoce dell’estrema destra si sono riferiti specificamente a crimethinc.com e itsgoingdown.org in una deposizione al Senato .

Mentre i gruppi di estrema destra continuano a organizzarsi su Facebook diffondendo una pericolosa disinformazione sul COVID-19, Facebook sta prendendo sempre più spunti dall’amministrazione Trump per reprimere il dissenso. Non commettete errori, se questo non verrà contestato, non si fermerà. Più per i Governi diventa normale reprimere gli editori che parlano dei movimenti sociali, più tale censura penetrerà in ogni settore della società, e più modellerà ciò che è possibile pensare, ciò che è possibile immaginare.

Se siete preoccupati per questo, utilizzate tutti i mezzi a vostra disposizione per condividere questa notizia in lungo e in largo. Facebook non dovrebbe essere in grado a decidere al vostro posto cosa costituisce un discorso responsabile. Insieme, in solidarietà, possiamo creare un mondo migliore, in cui nessuno in buona fede abbia bisogno di temere che fascisti, Governi o multinazionali da miliardi di dollari possano minacciarli o zittirli.

“CrimethInc. sono i poeti e gli intellettuali di una società veramente libera, e se l’editoria anarchica ha un tema comune, è quello di sognare una società in cui non esisterebbe la violenza organizzata e la minaccia della violenza sistematica, dove non ci sarebbe mai una situazione in cui gruppi di uomini con bastoni, pistole e bombe sarebbero in grado di minacciare gli altri. Questa non è solo una posizione politica legittima, è vitale, essenziale, necessaria. Niente potrebbe essere più violento che dirci - e in particolare ai nostri giovani - che ci è proibito persino sognare un mondo pacifico e solidale.”

-David Graeber, autore di Debito. I primi 5.000 anni e professore di antropologia alla London School of Economics, rispondendo alla notizia della censura di Facebook

Copertura

Facebook Announce Crackdown against Anarchists “(Facebook annuncia la repressione contro gli anarchici”)

A Note on Facebook’s Crackdown against US Anarchist Groups “Una nota sulla repressione di Facebook contro i gruppi anarchici statunitensi”)

Copertura da Democracy Now Auktoritär stenkastning i det digitala glashuset

  1. Alcuni degli altri account Facebook banditi oggi con la stessa scusa appartenevano al musicista MC Sole, allo scrittore di Truthout Chris Steel e a una fonte di notizie europea, Enough is Enough.